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Visualizzazione dei post da dicembre, 2014

Paradossi Termodinamici

Ponendo in freezer due bicchieri d’acqua, identici tra loro tranne che per la temperatura iniziale del liquido, il bicchiere contenente acqua calda congela prima di quello contenente acqua a temperatura ambiente. Sembra un comportamento anti intuitivo, ma reale. L’effetto sopracitato infatti, è conosciuto come effetto Mpemba, dal nome dello studente tanzaniano Ernesto Mpemba che scoprì casualmente l’effetto nel 1969. Fondamentalmente il calore aumenta l’energia di una sostanza semplicemente perchè modifica i legami; difatti le deformazioni del legame covalente H-O in H2O sono dovute a repulsioni interne elettrone-elettrone e dall’espansione termica del legame ponte ad idrogeno. Troppo complicato?? Non preoccupatevi, piano piano sarete accompagnati verso la comprensione; infatti la deformazione aumenta l’energia che “calcia” il legame covalente da un livello più basso energetico ad un livello più alto energetico. A questo punto avviene l’effetto Mpemba. Diversi sono gli effetti che pos

Cloruro acilico con oxalyl chloride

In questo post vi racconto come ho sintetizzato il cloruro acilico da un PEG-COOH e l'ossalil dicloruro. La reazione è abbastanza semplice sebbene richieda che le operazioni vengano tutte fatte sotto flusso di azoto. Si scioglie l'acido (nel mio caso era un PEG-COOH) in toluene DRY sotto azoto e viene aggiunto l'ossalil cloruro (io ho usato la soluzione in THF 1M già pronta) goccia a goccia; secondo me, il bagno di ghiaccio non è necessario, in quanto la reazione non è estremamente esotermica e in linea di massima non dà problemi di sovrapressione se siete sotto flusso di azoto. A questo punto si aggiungono 4 o 5 gocce di DMF (on molecular sieves è meglio altrimenti rischiate di idrolizzare l'ossalil cloruro). Si miscela il tutto a room temperature per circa 6 ore e poi si svapora a secchezza. Il mio prodotto era un olio (probabilmente per il PEG) marroncino. L'aggiunta della DMF serve da catalizzatore: senza la reazione va molto più lenta, anche se si osserva u

Riduzione di ammidi con LiAlH4

Eccomi finalmente che trovo il tempo di postare qualcosa di nuovo! Oggi voglio parlare un po' di una delle reazioni più frequenti che si fanno in laboratorio, di una redox. Ma non una qualsiasi, di una riduzione di un ammide ad ammina ad opera di LiAlH4. Trovo infatti utile descrivere in breve alcune procedure che vengono classicamente utilizzate in laboratorio per la sintesi in quanto io stesso mi sono trovato a doverle cercare disperatamente in letteratura. Questa procedura può essere riassunta come segue: Aggiungere riducente sotto azoto in un pallone perfettamente dry, munito di ancoretta; Aggiungere CON BAGNO DI GHIACCIO e LENTAMENTE l'ammide; Rimuovere il bagno di ghiaccio Seguire la reazione per TLC (su SiO2 in Me2CO/MeOH 8:2 potrebbe andare); A reazione avvenuta, quenchare il LiAlH4 fino a fine effervescenza con solventi APROTICI (non usare MeOH o EtOH o peggio acqua altrimenti si avrà un'incontrollata produzione di idrogeno) come ethyl acetate or acetone CO